Iperico

Secondo una leggenda,il dorato fiore dell’iperico sarebbe nato dalle gocce del sangue di Prometeo, che volle regalare agli uomini una scintilla del sole: il fuoco

Così fu punito da Giove per la sua arroganza subendo un supplizio che si ripeteva ogni giorno. Prometeo appeso ad una rupe veniva eviscerato da un’aquila , per poi rigenerarsi e poter ricominciare in eterno questa pena.

Così l’uomo ebbe la capacità di usufruire deI fuoco sacro di Prometeo, simbolo della luce, della mente, che ci consente di pre-vedere l’inverno e di progettare un focolare.

Ma questo è un dono “avvelenato” per gli uomini: infatti si crede che siamo gli unici, tra gli animali, a sapere di morire.

Così gli dei avendo pena della nostra condizione fecero sì che l’iperico fosse capace di curare la “sindrome di Prometeo”: una superbia sconfinata unita alla quotidiana tortura della propria fine che porta a tristezza e depressione.

Questa pianta è stata considerata nei secoli

passati una sorta di bacchetta magica contro ogni specie di malanno.

Ai nostri giorni si può utilizzare l’iperico per guarire da ferite più interiori, per dare più luce solare al nostro centro vitale, per scacciare paure e depressioni se miscelato all’alcool.

Se invece Macerato in olio ha la⁸ capacità di rigenerare e cauterizzare le ferite (sopratutto bruciature ed escoriazioni) proprio come succedeva a Prometeo ogni notte.

2 risposte a “Iperico”

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